“Una premessa che reputo importante è dirvi innanzitutto come vedo io la cromoterapia e la cromopuntura.
Il mio approccio alle cure complementari è iniziato per necessità: avevo delle problematiche che non riuscivo a “sbloccare” con altre cure.
L’esperienza diretta si è poi trasformata in desiderio di maggiore conoscenza e approfondimento, finché ho conseguito il diploma di terapista della cromopuntura secondo Peter Mandel, alla Scuola di Lucerna.
Definisco la cromopuntura come sorella dell’agopuntura, metodo in cui affonda le sue radici evolvendo verso una forma meno invasiva e adatta ad ogni età.” (Jenny Barelli – Titolare di JB-Therapy)

La cromopuntura è parte della scienza olistica che considera l’essere umano nella sua totalità di corpo, anima, mente e spirito; è un trattamento alternativo che fa incontrare l’agopuntura e la cromoterapia, aiutando il corpo a ritrovare il suo equilibrio generale.
La tecnica della cromopuntura messa a punto negli anni 70 dal medico tedesco Peter Mandel, omeopata e agopuntore, si basa sulle millenarie conoscenze dell’agopuntura cinese.
La modalità moderna però si differenzia dall’antica agopuntura cinese per l’utilizzo di fonti luminose proiettate, anziché dell’uso di aghi.
La cromopuntura corrisponde infatti all’applicazione di luci colorate su punti specifici del corpo scelti in base alle teorie delle medicine tradizionali orientali.
Secondo la teoria della cromopuntura l’azione avviene grazie alla stimolazione di recettori cutanei che attivano processi reattivi sul sistema nervoso ed endocrino.

Lo studio di questa pratica è relativo a Peter Mandel, fondatore della cromopuntura e della cosiddetta DEPT, diagnosi energetica dei punti terminali.
Secondo il naturopata tedesco, riconosciuto in tutto il mondo, il corpo è attraversato da linee energetiche disposte in senso verticale (i meridiani dell’agopuntura), da linee orizzontali (identificate nel numero di nove) e da altre disposte in diagonale.
I meridiani, secondo l’approccio olistico da cui muove Mandel agiscono come un sistema conduttore di luce e, attraverso la stimolazione dei recettori cutanei, verrebbero attivati i processi reattivi del sistema endocrino e nervoso.

Nel loro intersecarsi questi tre tipi di linee provocherebbero le cosiddette turbolenze energetiche che vengono trattate in relazione ai tre colori principali: il blu, il giallo e il rosso

La cromopuntura viene effettuata mediante l’uso di una penna che irradia fasci di luce attraverso delle bacchette di cristallo colorate.
E’ un metodo per niente invasivo né doloroso basato sull’idea del colore come veicolo di informazioni da trasmettere al corpo.
Interviene sui punti specifici dell’agopuntura cinese irraggiando da un minimo di 30 secondi ad un massimo di 1 minuto le zone cutanee interessate.

L’elettrofotografia
In molti schemi terapeutici si ricorre ai punti terminali, gli antichi punti dell’agopuntura presenti nelle mani, avambracci, piedi e gambe.Per l’esame dei punti terminali viene utilizzato a scopo diagnostico l’elettrofotografia ottenuta con la camera Kirlian che permette di rintracciare gli squilibri energetici con la possibilità di indicare l’azione terapeutica.